La Vaca Mora
Quando nel 1908 i contadini che stavano lavorando nei campi vedevano passare sui binari appena inaugurati la locomotiva con la sua densa scia di fumo sprigionato dalla combustione del carbone, sospendevano le attività a appoggiandosi a un rastrello, a una zappa o a una forca, davano libero sfogo alla fantasia, immaginando e comparando quella infernale macchina a una strana mucca di acciaio che attraversava di corsa la campagna. La locomotiva prese allora il nomignolo popolare di “Vaca mora”. Il treno era destinato a cambiare radicalmente la vita della gente, offrendo per la prima volta la possibilità di muoversi e spostarsi semplicemente recandosi alla biglietteria della stazione di Chiuppano, che faceva servizio anche per il comune di Caltrano. Si apriva una storia nuova, ricca di vicende umane liete e tristi; militari che partivano e che arrivavano, emigranti che lasciavano il paese ed emigranti che tornavano, sposi in partenza per il viaggio di nozze, scolaresche in gita, coscritti in festa, studenti per i quali si apriva la possibilità di frequentare scuole ed istituti un tempo irraggiungibili. Non era raro che personaggi di riguardo fossero accolti in arrivo o salutati in partenza con le robuste note della banda comunale.